dicembre 1, 2018 sara

Il portare (J.L. Revardel)


 

IL PORTARE

 

Il portage haptonomico del bambino aiuta lo sviluppo del suo sentimento di verticalità. Esso concretizza la nozione di presenza di base ([1]) che procura sicurezza nel modo di portarsi e sostenersi nella vita.

Il portage haptonomico ha la particolarità di non essere mai passivo. Sostiene in modo da donare sicurezza, rassicurare, dare fiducia nella tenerezza e, contemporaneamente, attraverso alla sua tonicità invita e sollecita il bambino a reggere sé stesso nella sua verticalità. Ciò, presuppone un tono muscolare ben definito e morbido nei genitori, un tono vivo e invitante, che crea un richiamo all’intenzionalità vitale del bambino. Non si tratta di una stimolazione motoria, o dell’ordine imperativo “stai dritto!”. Tutto l’opposto. L’invito fatto nell’interazione dei toni muscolari (tonus de représentation) – quello del genitore che porta, e quello del bambino – produce un controllo tonico da parte del bambino senza generare contrazioni muscolari, né una chiusura delle sue articolazioni.

Il bambino integra questo vissuto nel suo mondo interno come un “io sono capace di”, sebbene in modo non cosciente.

Il modo di portare haptonomicamente il neonato stimola il “sostegno della base”. Si tratta di un modo peculiare di sostenere una persona nella zona della sua base, invitandola a rimanere curiosa, aperta e sicura nella vita.

Il tenersi dritto da solo corrisponde a: 1/ al vissuto del proprio corpo; 2/ la rappresentazione simbolica di tenersi dritto nella vita (comportarsi con correttezza), rappresentazione che rinvia al nostro impegno etico.

In altri termini, si tratta di sostenere l’altro affinchè possa compiere il suo cammino di vita, conformemente alle sue aspirazioni umane, in accordo con i doni, le attitudini e le facoltà che gli sono state date in germe alla sua concezione. Aiutare l’altro a realizzare il suo progetto di umanità significa anche:

  • Donargli l’autorizzazione: “tu puoi”
  • Aiutarlo ad autorizzare sé stesso: aiutare ad osare
  • Aiutare a realizzare, sviluppare le sue proprie capacità e a prenderne coscienza: “tu sei capace di …. grazie alle tua facoltà fisiche, intellettuali, affettive, etc..”

 

All’interno del mio libro “l’univers affectif”, ho sottolineato l’importanza di questo sostegno di base per lo sviluppo della psicomotricità e per il coinvolgimento del neonato. Ho anche esposto come Frans Veldman utilizza spontaneamente il termine “controllo” all’interno di questo sostegno della base. Frans Veldman dice indistintamente: “il bambino si controlla” (controlla il modo di portare il suo asse fino alla sua testa) o “io lo controllo”. Queste due espressioni sono indissociabili perché esprimono due componenti di una libera relazione partecipante tra il neonato e la persona che lo sostiene. In questo portage confermante, si fa invito alla consistenza – fisico, e ancor più, psicoaffettiva – del neonato, un invito che conduce il bambino a esprimere la sua forza di vita, il suo desiderio di mantenersi vivo e tonico al mondo. In breve, questa modalità di portare, crea nel neonato condizioni di libertà.

La modalità di portare consigliata, attraverso la qualità del tono di rappresentazione che si instaura, non “fissa” né limita la staticodinamica del bambino e sostiene l’espressione gestuale dei suoi vissuti emotivi. Il bambino non è costretto da una modalità di portare rigida, ne inerme da un portare che non sostiene, che è passivo.

 

——————————————————————————-

Dott.ssa Filippelli Sara e Ostetrica Saccenti Giorgia – Traduzione libera da “Comprendre l’haptonomie” di Jean-Louis Revardel [pp. 106-108]

 

 

 

 

[1] Presenza di base: è una qualità di presenza che si esprime in alcuni aspetti della staticodinamica della corporalità animata. In particolare si tratta del modo di muovere la propria base, di sviluppare il proprio asse vertebrale e di mantenerlo e muoverlo fino alla testa. Questi segni rivelano il modo di porsi e di portarsi nella vita:  la sicurezza e la leggerezza del modo di portare la propria verticalità dell’essere umano. La presenza di base è testimone di un “sostenere sé stesso nella vita”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *